BUON GIORNO DALLO STAFF DELL'AGENZIA VIAGGI&WEEKEND !!!!!
Il golf è uno sport con fortissima componente mentale. Abbiamo chiesto al dottor Massimo Giugni, performance coach e psicoterapeuta, specialista in psicologia applicata allo sport, dieci consigli che possono servire a tutti per migliorare il proprio approccio mentale al golf, soprattutto in gara Tiger Woods. Afp Buongiorno a tutti. Accetto la sfida delle dieci regole d’oro, insidiosa quanto stimolante. Insidiosa perché un decalogo di prescrizioni è alquanto lontano dal mio modo di lavorare. Non mi piace dire cosa fare o non fare senza mettere il giocatore in condizione di sperimentarlo, e questo si può ottenere solo all’interno del lavoro di preparazione mentale con l’atleta, attraverso l’applicazione di strategie ed esercizi golf-specifici. Per fortuna la domanda limita il campo all’approccio mentale al golf, soprattutto in gara. Se mi permettete, mi rivolgo direttamente col "tu" al rappresentante del giocatore di golf di qualsiasi livello tecnico e agonistico. Sulla base di ciò che ho premesso, quindi, non dirò: “Devi avere una routine del colpo”…Non sapresti come fare a costruirla, e rimarresti solo con un senso di inutilità e scetticismo. I miei dieci consigli saranno quindi sull’atteggiamento mentale quando c’è una posta in gioco, che sia la vittoria nella quattro palle della domenica o il titolo di Open Champion. Per atteggiamento mentale intendo una sorta di stance psicologico, una complessa postura cognitiva, emotiva e percettiva che mette il giocatore in contatto con se stesso e la sua esperienza in un modo particolare, predisponendolo ad agire in un modo altrettanto specifico. Normalmente il giocatore ne è spettatore, se non vittima…si trova raramente a beneficiarne , più spesso ad esserne preda. Può capitare che un atteggiamento mentale negativo si cronicizzi, come una malattia, con effetti devastanti e senza che il golfista capisca cosa gli sta succedendo. E sono altrettanto frequenti drammatiche fluttuazioni all’interno dello stesso giro. Naturalmente però sull’atteggiamento mentale e sulle sue componenti si può lavorare, in modo che ci si doti di un assetto utile alla prestazione e ad un’esperienza piacevole in gara. Veniamo quindi ai dieci suggerimenti, o forse, per meglio dire, suggestioni…
1 - gioca a golf come se giocassi a dadi — Il giocatore di dadi non vuole dimostrare niente di sé e della sua abilità. Tutto quello che conta è dentro al gioco e alle sue regole. Sa che non tutto dipende da lui, che può controllare solo la sua intenzione, ma non il risultato. Ma ce la mette tutta, come se tutto dipendesse da lui. Poi i dadi rotolano…
2 - gioca a golf come se giocassi a freccette — Rimani connesso al bersaglio con tutto te stesso per ogni attimo che passa dalla presa di decisione a quando la palla ha raggiunto l’obiettivo.
3 - la palla va giocata come si trova — La palla va giocata come si trova. La regola 13-1 si trasforma nella mia regola mentale preferita. Ogni ostacolo e ogni lie sono situazioni di gioco interessanti da affrontare con curiosità e voglia di mettersi alla prova. Ma soprattutto sono fasi inevitabili del gioco a qualsiasi livello, e come tali vanno accettate.
4 - tira la palla e va a cercarla — Un percorso a zig zag può produrre lo stesso score di una buca “perfetta”. L’anticipata accettazione di ogni risultato del colpo facilita l’esecuzione di swing più liberi dalla tensione e la produzione di colpi più precisi. Trovo che un senso di libertà in gara sia un ingrediente fondamentale di un buon atteggiamento mentale…
5 - gioca il campo — L’attenzione all’esterno, su quelli che sono gli aspetti rilevanti per l’esecuzione del colpo, dà senso a quello che stai facendo in campo, ti focalizza sull’obiettivo e contrasta un eccesso di assorbimento interno su paure e auto-istruzioni. In breve: The Zone!
6 - come salteresti sulla bici in movimento — Gioca ogni colpo con la stessa decisione con cui salteresti sulla bicicletta in movimento. Nessuna esitazione. Nessuna interruzione dell’attenzione. Nessun allentamento della catena decisione-intenzione-azione. Se ci pensi su troppo vai a sbattere il naso per terra.
7 - gioca solo i colpi che sai giocare — In allenamento è fondamentale ampliare le proprie abilità con una pratica di qualità, organizzata e finalizzata. Ma in gara si gioca con “quello che hai nella sacca”. Bisogna imparare a fidarsi dell’intuizione, ma distinguendola dall’orgoglio autodistruttivo!
8 - impara dal tuo gioco — Accorgiti di quello che ti succede. Confronta quello che hai fatto con quello che volevi fare. Nota le differenze tra intenzione e azione. Non cercare di lavorare coscientemente sulla meccanica in gara, ma mantieni vive le tue capacità percettive. Il mio obiettivo principale in preparazione mentale è che il giocatore, imparando ad imparare, diventi il primo coach di se stesso.
9 - accetta tutte le tue emozioni in campo — Le emozioni, se non se ne ha paura, passano così come sono venute. Spesso si presentano minacciose, ma ci sono utili, se impariamo a conoscerle.
10 - impersona il giocatore che vuoi essere — Esprimi i tuoi valori di golfista e di uomo per tutta la durata del giro. Può essere utile avere in mente un modello. Chiediti perché giochi e golf. E che effetto quelle motivazioni producono sul tuo gioco e su come stai in campo. Scopi diversi producono diversi atteggiamenti mentali e, a cascata, comportamenti, prestazioni e risultati diversi. Buon golf.
fontegazzetta.
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